Passa ai contenuti principali

EMPEDOCLE

LE RADICI DELL'UNIVERSO
Nel poema sulla natura Empedocle descrive la nascita dell'universo a partire dalla situazione originaria di una totalità indifferenziata, lo sfero, in cui si mescolano e confondono il fuoco, l'acqua, la terra e l'aria che rappresentano le "quattro radici", cioè i quattro elementi primordiali.
Tali principi sono eterni, immutabili, e identici a se stessi, come l'essere di Parmenide. Ciascuno di essi può essere suddiviso in parti più piccole, ma ogni particella così ottenuta conserverà sempre necessariamente la medesima qualità che aveva nell'intero: una goccia d'acqua ha infatti la stessa qualità del medesimo liquido contenuto in una brocca, così come la terra, l'aria e il fuoco non mutano se considerati in una delle loro parti. 


LE FORZE COSMICHE
Empedocle ipotizza che vi siano due forze cosmiche, l'amore e l'odio, le quali presiedono rispettivamente all'unione e alla separazione dei principi originari. Mescolando o separando le quattro radici, tali forze determinano la generazione e la dissoluzione di tutte le cose. Per Empedocle la nascita e la morte, attestate all'esperienza dei sensi, sono da attribuire alla mescolanza e la separazione di elementi originari che rimangono qualitativamente inalterabili intrasformabili. L'azione delle forze cosmiche è continua ed esse si avvicendano costantemente, cosicché a un ciclo di disgregazione dominato dalla contesa ne segue un altro di riaggregazione presieduto da amore, in cui il mondo ritorna ad essere perfettamente unito nello sfero, dominato dall'armonia, privo di conflitti, senza distinzione di parti al suo interno. In fine si può dire che l'esistenza per Empedocle costituisce il momento intermedio, che non è né pieno amore né piena contesa, bensì la tensione tra i due estremi

Commenti

Post popolari in questo blog

ARISTOTALE

Aristotale , f ilosofo greco nacque a Stagira nel 384-83 a. C. e mori a Calcide nel 322 a. C.. Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia platonica; dopo la morte di Platone iniziò un periodo di viaggi durante il quale insegnò in molte città; tra il 343 e il 342 si occupò, su richiesta di Filippo II di Macedonia, dell'educazione di Alessandro Magno; tornato ad Atene   fondò nel 335-34 la sua scuola, il Liceo. La sua attività di ricerca è stata prodigiosa: ha affrontato studi di metafisica, fisica, biologia, psicologia, etica, politica, poetica, retorica e logica, discipline cui diede veste sistematica, creando una vera e propria "enciclopedia del sapere" che ha dominato la cultura occidentale sino al 17° secolo. Il corpus aristotelico , cioè il complesso delle sue opere a noi pervenute, è costituito dagli scritti esoterici   (interni, cioè destinati alla su...

GORGIA

LA FRATTURA TRA IL LINGUAGGIO E LE COSE Con Gorgia il linguaggio non si identifica più , come aveva detto Parmenide,con l' essere , tra il linguaggio e le cose si pone un insanabile frattura. Il sofista siciliano Gorgia sostiene che il discorso è tutto. Di qui l'elogio della parola come forza conquistatrice . Scrive Gorgia: La parola e una potente signora, che pur dotata di un corpo piccolissimo e invisibile compie le opere più divine .   Secondo questo sofista non esiste nulla di oggettivo , se anche le cose esistessero, non sarebbe possibile, per l'uomo, né pensarle, né conoscerle, né comprenderle. Se anche fossero conoscibili non potrebbero essere comunicabili agli altri, perché il mezzo di comunicazione è la parola, la quale non può mai identificarsi con la realtà. L'essere non esiste perché la sua esistenza implicherebbe una serie di contraddizioni logiche,come dimostra il fatto che le opposte tesi dei filosofi naturalisti si annullano reciprocamente. S...